Ferraresi Roberta
1. SPETTACOLO DI TEATRO
- Sonora Desert (Claudia Sorace)
[Per il tentativo da parte della compagnia, ancora una volta, di spostare lo sguardo e invitare a guardare il teatro in maniera differente; per la cura che di nuovo si esprime nell’intreccio fra dimensione estetico-artistica e umana, emotiva; per il momento di raccoglimento e intimità che offre, nella fase più piena delle riaperture; per tutto quello che porta a pensare del teatro, apparentemente togliendo tutto ciò che di teatrale si pensa debba esserci in uno spettacolo, e invece lasciando così una sostanza viva, sorprendente all’esperienza performativa]
- Tiresias (Giorgina Pi)
[Un lavoro potente, ben sviluppato dal punto di vista scenico e strettamente innestato nel presente, per i temi che tratta – la transizione, l’estraneità, l’incontro – da rivedere più volte, soprattutto en plein air]
- Il gatto con gli stivali. Un racconto per il digitale (Marco Ferro)
[Uno dei pochi spettacoli su piattaforma Zoom, intelligente, divertente, tecnicamente ben fatto che durante i lockdown riesce a rigenerare il qui-e-ora del teatro, fra l’altro agendo su una delle fasce di pubblico più segnate dalle chiusure – quella dell’infanzia – e provenendo da un ambito che di norma non ha grandi riconoscimenti nel teatro “per adulti”]
2. SPETTACOLO DI DANZA
- genoma scenico | dispositivo digitale (Nicola Galli)
[Per la rideclinazione di un progetto già fondato sull’interazione col pubblico, che viene trasformato su piattaforma secondo la logica del gaming online ed è così in grado di attirare all’evento performativo spettatori nuovi e diversi]
- Energheia (Paola Bianchi)
[Per la coreografia sviluppata su diversi stati energetici, nel movimento della danza, nelle posture, col suono e con le luci, che consente al pubblico di percepire ed esperire una simile transizione]
- Call my name. The Whatsapp Dance Project (Fabrizio Favale)
[Uno dei lavori più anomaly prodotti “a distanza” durante il lockdown, che si svolge utilizzato la app di messaggistica whatsapp, senza però nulla togliere alla profondità del lavoro coreografico di Fabrizio Favale, anzi illuminandolo in maniera precisa e nuova]
3. CURATELA/ORGANIZZAZIONE
- (Sardegna Teatro)
- Kronoteatro
- (Kilowatt Festival)
[In questa sezione i miei voti vanno tutti a realtà storicamente impegnate sui propri territori e a livello nazionale nel sostegno allo sviluppo della nostra cultura teatrale, che, in questo momento – che dovrebbe essere di ripartenza –, per motivi diversi ma in modi affini stanno rischiando di perdere spazi/risorse per via dell’incuria politico-amministrativa]
4. REGIA
- Marco Ferro (Il gatto con gli stivali. Un racconto per il digitale)
[Per la rielaborazione della favola fra video e interazione online su Zoom, in una composizione ricca di invenzioni sceniche]
- Filippo Andreatta (Un teatro è un teatro è un teatro è un teatro)
[Per il modo di affrontare il lavoro teatrale da parte di OHT, che giunge con questo spettacolo a un grado di chiarimento forte, mostrando – pur fra i tanti riferimenti espliciti – uno spettacolo incentrato sulla messinscena del teatro stesso, dei suoi trucchi, segreti e misteri, provocando meraviglia e stimolando l’immaginazione sull’altrove, dopo tanti anni di cosiddetto “reality trend”]
- Fabio Condemi (La filosofia nel boudoir)
[Per la capacità di immaginare un teatro diverso, ancora misterioso, che colpisce, da parte di un regista giovane e già forte di una serie di creazioni importanti]
5. ATTRICE/PERFORMER
- Francesca Sarteanesi (Sergio)
- Fiorenza Menni (La mappa del cuore di Lea Melandri)
- Paola Bianchi (Energheia)
6. ATTORE/PERFORMER
- Gabriele Portoghese (Tiresias | La filosofia nel boudoir)
- Alessandro Berti (Negri senza memoria)
- Marco Ferro (Il gatto con gli stivali. Un racconto per il digitale)
7. ATTRICE/PERFORMER UNDER 35
- Elena Rivoltini (Macbeth. Le cose nascoste | La filosofia nel boudoir)
8. ATTORE/PERFORMER UNDER 35
- Francesco Alberici (Diario di un dolore, Chi ha ucciso mio padre)
- Alessandro Bandini (Macbeth. Le cose nascoste | Edipo. Una fiaba di magia)
9. SCENOGRAFIA
- Riserva Canini (Il gatto con gli stivali. Un racconto per il digitale)
[Per la costruzione di un ambiente fisico, artigianale, affascinante con materiali semplici, la cui combinazione e il cui sapiente utilizzo riescono a suscitare il fascino per la magia del teatro, nonché a estenderlo alle tecniche di interazione su Zoom]
- Vito Matera (Edipo. Una fiaba di magia)
[Per la creazione di una scena misteriosa, in costante cambiamento, che con la propria drammaturgia contribuisce in maniera sostanziale a definire gli stati emotivi – paura, meraviglia, curiosità, etc. – attraverso cui si sviluppa lo spettacolo]
- Giuseppe Stellato (La valle dell’Eden)
[Per la proposta di una scenografia estremamente minimale ma, proprio per questo, di una monumentalità rara, che interagisce in maniera diretta, seppur sottile, con l’azione degli attori, quasi fosse anch’essa un personaggio dello spettacolo]
10. COSTUMI
- Simona D’Amico (La valle dell’Eden)
- Gianluca Sbicca (Mangiafoco)
- Vito Matera (Edipo. Una fiaba di magia)
11. DISEGNO LUCI
- Andrea Sanson (Un teatro è un teatro è un teatro è un teatro)
- Paolo Pollo Rodighiero (Energheia)
- Simone De Angelis (La valle dell’Eden)
12. PROGETTO SONORO/MUSICHE ORIGINALI
- Alvin Curran (Sonora Desert)
[Per la volontà, da parte di un maestro della musica del secondo Novecento che tanto ha dato anche al teatro, di rimettersi in gioco abbandonando le tecniche che l’hanno reso celebre e creare una composizione fondata più sulla drammaturgia dello spettatore che del suono]
- Tomat (Un teatro è un teatro è un teatro è un teatro)
[Per il contributo al teatro di uno dei compositori più interessanti della scena contemporanea della ricerca musicale, con una creazione che partecipa in maniera sostanziale allo sviluppo drammaturgico di uno spettacolo in cui, apparentemente senza trama né attori, tutta l’azione s’incentra sulla successione di visioni, mentre il suono le accompagna, scandisce, nutre]
- Franco Visioli (La valle dell’Eden)
[Per il lavoro sottile, raffinato, quasi in contrappunto, in uno spettacolo in cui in apparenza tornano a essere centrali elementi convenzionali della messinscena quali la parola, il dialogo, l’interazione fra i personaggi, mentre il suono crea plasticamente spazi d’apertura e suggerisce livelli drammaturgici altri]
13. NUOVO TESTO ITALIANO/SCRITTURA DRAMMATURGICA (messi in scena da compagnie o artisti italiani)
- Livore (Francesco D’Amore)
- Consegne. Una performance da coprifuoco (Kepler-452)
- Un teatro è un teatro è un teatro è un teatro (Filippo Andreatta)
14. NUOVO TESTO STRANIERO/SCRITTURA DRAMMATURGICA (messi in scena da compagnie o artisti italiani)
- Tiresias (Kae Tempest)
- Jukebox “” (Joris Lacoste)
15. SPETTACOLO STRANIERO PRESENTATO IN ITALIA
- We are leaving (Krzysztof Warlikowski)
- The Mountain (Agrupación Señor Serrano)
- 9 movements to make your home a theatre (Stefan Kaegi)
16. PREMIO UBU ALLA CARRIERA
- Marcello Sambati
- Carla Tatò
- Antonio Attisani
17. PREMI SPECIALI
- Rassegna Now/Everywhere teatro musica & danza possibili adesso (Gilberto Santini, AMAT), uno dei primi progetti ideati e sviluppati per consentire la fruizione teatrale durante il lockdown, senza rinunciare all’interazione propria dell’esperienza performativa, ma anzi ragionando sui suoi principi sostanziali in rapporto alle possibilità offerte da diverse piattaforme, non solo web
- Teatro delle Albe, per l’iniziativa di ridistribuire i fondi emergenza, concedere spazi, attivare residenze rivolta ad artisti e compagnie che si occupano di infanzia e adolescenza
- Lingua madre. Capsule per il futuro (LAC Lugano Arte e Cultura), non solo uno dei progetti di “teatro online” più ben fatti, ma uno dei pochi a mia conoscenza che ha intrecciato programmazione/incontro con gli spettatori alla dimensione della ricerca, in particolare in campo drammaturgico
- In Differita (Elvira Frosini e Daniele Timpano), un’idea semplicissima, povera di mezzi e però originale e molto efficace: creare una programmazione online su YouTube grazie alla messa a disposizione di video di spettacoli da parte di varie compagnie (con alcune rarità che è stato importante poter rivedere); un’iniziativa che come tanti lavori del duo non ha a che fare solo con la creazione o la programmazione, ma con il prendersi cura delle comunità teatrali, provando a ricreare precocemente, nella primavera 2020, sia quella degli artisti sia quella degli spettatori
- Radio India (Oceano Indiano), per il tentativo da parte del gruppo di compagnie in residenza al Teatro India-Teatro di Roma di elaborare assieme e individualmente dei progetti che potessero portare avanti il loro particolare percorso, condividendolo col pubblico, nonostante la chiusura dei teatri, con l’esito sia di proporre tutta una serie di forme, formati ed esperienze interessanti, sia di rigenerare il senso di una progettualità importante per il Nazionale capitolino, che da anni versa in condizioni di assoluta incertezza
Titolo dello spettacolo |
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Paolo Sorrentino devo dirti una cosa |
POEMS |
Strangers in the night |
Dieci. Accuratamente |
Barrani |
Mata HAri |
Come sopravvivere in caso di danni permanenti |
Marco Polo e la principessa - una tragicomica storia d'amore |
Canzuna sgreta |
Nuttata - Progetto Koltès |
NEVER YOUNG |
Adesso vattene, fratello mio |
Melville e la Balena Bianca |
Mattimonio |
Lottavano così come si gioca |
Il poeta contumace |
Nulla è più invisibile |
Calcoli |
I Persiani |
L'arto fantasma |
CALL for audience |
Folklore Dynamics |
Atlantis |
Zlotogrod |